Con il passare del tempo, anche di poche ore, i batteri contenuti nella bocca si accumulano sui denti e formano la placca batterica. Se questa non viene correttamente rimossa si calcifica fino a divenire tartaro. L’accumularsi di placca e tartaro aumenta la probabilità di sviluppare carie, porta le gengive ad infiammarsi e quindi a sanguinare più facilmente. Di conseguenza, istruire il paziente a lavare bene i denti, le gengive e gli spazi interdentali, aiutandolo a comprendere l’uso corretto dello spazzolino, del filo interdentale e degli scovolini è di fondamentale importanza preventiva.
L’igiene professionale, anche detta ablazione tartaro, ha lo scopo di rimuovere gli accumuli di placca e tartaro tramite dispositivi ultrasonici e manuali. Ad ogni seduta viene eseguito un controllo dello stato infiammatorio di tutte le gengive (tramite l’uso della sonda parodontale) ed un controllo dei denti su tutte le superfici per valutare la presenza di eventuali carie, abrasioni, infiltrazioni. L’ablatore sonico fa fuoriuscire acqua riscaldata dalla punta, che, unito a movimenti veloci, riduce notevolmente la sensazione di dolore legata a questa pratica. Alla fine di ogni seduta, i denti vengono “lucidati” con paste professionali, con lo scopo di rimuovere le macchie superficiali e rendere liscia (e quindi meno attaccabile dalla placca) la superficie dei denti.
L’ablazione tartaro diventa una terapia di mantenimento necessaria soprattutto nei pazienti con problemi parodontali o particolarmente cario-recettivi. Può essere effettuata da due a quattro volte l’anno, secondo protocolli personalizzati ma sempre basati su linee guida di categoria.
Ogni seduta rappresenta una vera e propria visita di controllo ed è quindi la più importante arma di prevenzione nei confronti delle patologie del cavo orale.
È una procedura estetica che mira a schiarire i denti e renderli più luminosi. Gli agenti sbiancanti, i perossidi, penetrano nella superficie del dente rilasciando radicali liberi dell’ossigeno, che li decolora. Può essere di più tipi:
Sbiancamento alla poltrona: consiste in una seduta professionale di circa 1h, durante la quale si applica più volte il materiale sbiancante, si attiva con la luce apposita e si lascia agire
Sbiancamento domiciliare: si prende un’impronta digitale della bocca attraverso loscanner intraorale (senza l’uso di paste), si consegnano al paziente le mascherine personalizzate ed il materiale da applicare più ore al giorno per 2 settimane. Il miglior risultato, ed il più duraturo, si ottiene dalla combinazione dei due trattamenti
Sbiancamento endodontico: si applica su singoli denti che appaiono più scuri, ad esempio in seguito a traumi; e necessita di più sedute.
I trattamenti, a meno di gravi abrasioni, conclamata ipersensibilità o presenza di restauri, non hanno particolari controindicazioni e si possono ripetere per intensificarne l’effetto.
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